L’arredo, installato a Milano e presto in Piemonte, ha ottenuto il riconoscimento del ministro per lo Sviluppo economico.
È di Codogno l’azienda che ha brevettato le “panchine indistruttibili”. Si tratta di Veris srl, realtà specializzata in macchine agricole e da giardino con sede in via dell’Industria. L’azienda ha inventato dei listelli in pvc riciclato che – per le loro caratteristiche – rendono super resistenti le panchine; doghe “a prova di vandalo” e che dunque abbattono sensibilmente i costi di manutenzione cui troppo spesso gli enti pubblici (compresi i Comuni del Lodigiano) sono costretti a far fronte tra incuria del tempo e inciviltà dei soliti ignoti.
Il marchio è stato registrato con il nome di “Veristello” ed è già stato sperimentato a Milano.
Solo da pochi giorni però l’azienda di Codogno si è vista riconoscere il brevetto con una comunicazione giunta direttamente dal ministero per lo Sviluppo economico. «Abbiamo brevettato una doga in pvc riciclato al 98 per cento che serve per riparare le panchine delle città e dei parchi pubblici – spiega il titolare Marco Folletti -: si tratta di listelli ignifughi, quindi che non possono essere bruciati; lavabili, pertanto le scritte con cui spesso vengono imbrattate le panchine
possono essere facilmente tolte, e non necessitano di essere riverniciati perché sono polimeri; inoltre sono ulteriormente riciclabili». Le doghe Veristello, infatti, non costituiscono materiale di scarto da portare in discarica, ma, una volta usurate, possono essere tritate e rigenerate. «In questo modo si ottiene una filiera chiusa di materiale riciclato al 100 per cento», osserva. L’idea di Foletti e del socio Alessio Brilli è nata dalla necessità di risponde alle esigenze di un cliente che aveva costi di manutenzione della panchine altissimi.
«Al Parco Nord di Milano abbiamo fornito 1.500 panchine con ottimi risultati – racconta Folletti -, così come siamo intervenuti sulle panchine di una piazza di Milano e a Lodi per le panchine della società Azzurra». Ulteriori richieste sono giunte anche dal Piemonte. «Non è sempre necessario sostituire una intera panchina però – precisa -, si può anche decidere di sostituire solo le doghe rovinate, così come, se la struttura della panchina non è compromessa, ci si può limitare a cambiare soltanto seduta e schienale». Con anche la possibilità di scegliere fra qualche colore.
di Sara Gambarini
24 settembre 2019, Il Cittadino